C’è in giro un signore che fa delle mappe eccezionali, rappresentando la densità della popolazione in 3d. Ogni quadrato rappresenta una parte di territorio di 50×50 chilometri e ogni colonna è la popolazione in un chilometro quadrato.
È un attimo ed è tutto chiaro. Questo è lo scopo di una mappa efficace, rendere fruibile un dato in un colpo d’occhio o quasi. Per un appassionato del tema come me, poi, è una vera goduria e ciò che provo è ben rappresentato da un concetto diffuso in rete: map porn. Esatto, il trasporto è abbastanza quello.
Cose che colpiscono di questa mappa: la Francia, a parte Parigi e Lione, è impressionante, ha una popolazione diffusa in modo omogeneo e distribuito, pare quasi disabitata non fosse per una colonnina qua e là; altrettanto interessante la densità di Paesi bassi e Belgio che si salda alla dorsale della Ruhr e lungo il corso del Reno, la quantità di persone in uno spazio così ristretto è davvero ingente; niente di nuovo ma è notevole la rappresentazione grafica della distribuzione della popolazione italiana che segue in sostanza le coste e le zone pianeggianti, in cui spicca, dietro alle colonne di Roma e Napoli, la Puglia; abbastanza insospettato, almeno in queste proporzioni, il dato nel nord Africa sul Mediterraneo, uno pensa che tra Algeri, Tunisi e Tripoli ci sia poco e, invece, è densamente abitata; anche l’Inghilterra, infine, colpisce per quantità e addensamento. Bellissima.
Uno sguardo più da vicino.
Vedi la Puglia? E la Nederlandia? E la linea del vallo antonino tra Edimburgo e Glasgow che si fa storia su mappa? E Parigi con la torre? Ehm no, quella no.
Splendida, seguace del map porn anch’io. C’è un libro interessante già dal titolo: La Spagna vuota.
Sì, ho amici là che mi raccontano che il concetto, “Spagna vuota”, è oggetto di dibattito serio da tempo, avendo il paese il problema dell’abbandono degli sporadici paesini che costellano zone desertiche o semi-. Ma non se ne viene a capo, nessuno ha ancora avuto un’idea decente su come attrarre persone in quei luoghi. E si capisce.
Anche noi, direi, abbiamo quel problema con i paeselli di montagna, la maggioranza che non è riuscita a riconvertirsi in luogo di villeggiatura tutto seconde case.