Due psicologi hanno fatto un esperimento offrendo a due gruppi di persone lo stesso “gelato di granchio” (un piatto di Heston Blumenthal), chiamandolo però in modo diverso: a un gruppo hanno detto che era una “mousse salata”, all’altro un “gelato”. Alle persone che pensavano di mangiare una mousse salata, il piatto è piaciuto, mentre quelle che si aspettavano un gelato lo hanno trovato “disgustoso”, anzi addirittura “il cibo più sgradevole che avessero mai assaggiato”.
Vostro onore, ho finito.
Cuochi trattati come rock star. Libri di ricette in testa alle classifiche. La tv invasa da trasmissioni sulla cucina. Mangiar bene è la nuova religione laica: una moda insopportabile. L’articolo di Steven Poole per il Guardian, dall’archivio di Internazionale.
Perché avete rotto i maroni con le acciughe del cantabrico. Lo dico io, che avrei come ristorante preferito uno con il seguente menu: minestrone, risotto, polpette (e/o polpettone), frittata, verdure, budino, torta, frutta. Tutto fatto come iddiocomanda, ovviamente. Se qualcuno lo fa, affitto il tavolo tutto l’anno.
Ridateci le patate prezzemolate!