Per carità, tutto serve: la Polonia che rifiuta di giocare contro la Russia il mese prossimo, PornHub che chiude gli accessi dalla Russia mostrando un messaggio pro-Ucraina, la torre Eiffel e il Colosseo illuminati di giallo e di blu, le sanzioni di cui si discute al momento, gas e Swift code, probabilmente arriveranno anche le bandiere dai balconi, per ora sono in calendario molte manifestazioni per la pace, certamente serve anche il sostegno di tutta la comunità.
I fatti sono, però, che nessuno interviene direttamente. E che gli strumenti di cui ci siamo dotati dopo la seconda guerra mondiale non sono efficaci o, almeno, non bastano per evitare invasioni come questa o a fermarle immediatamente. La Russia andrà avanti finché otterrà ciò che vuole – la caduta di Zelenskyy? La presa delle regioni desiderate? – e allora anche le sanzioni, gradualmente, cadranno. E il risultato russo ottenuto.
Le discussioni attuali vertono sull’individuazione delle sanzoni più efficaci e, al momento, le conclusioni sono abbastanza desolanti, a fronte della dipendenza energetica dalla Russia, del coinvolgimento finanziario, della mancata presa di posizione della Cina, della decisione, almeno fino a ora, degli Stati Uniti di non intervenire.
Tra i fatti significativi, ovvero utili concretamente: la Moldavia, paese in grande pericolo, che apre le frontiere ai profughi ucraini; i giovani russi che nonostante il divieto e la certezza di ripercussioni scendono in piazza per protestare. Si parla di forniture di armi e di viveri da parte di Francia e altri paesi europei, per carità bene, ma è pur sempre un modo per dire: vedetevela voi.
Non sto con queste poche righe incoraggiando un intervento militare, no, esprimo solo la mia frustrazione per la compassione – in senso etimologico – che provo per gli ucraini, lasciati soli in sostanza, e per i progressi, mancati, che pensavo avessimo fatto allo scopo di impedire soprusi militari come questo, che tanto ricorda altre situazioni terribili del passato. Invece no, tanto parlare di sanzioni e di convenienze, iniziative di nessuna rilevanza ma tanto facili da fare e ricche di ritorno d’immagine e, al momento, la situazione è questa: tanto affetto, tanto appoggio, per carità quel che vi serve ma gli affari sono vostri. Resistete.
Zelenskyy l’ha ripetuto più volte: se volete davvero fare qualcosa per noi e ve la sentite, venite a combattere al nostro fianco. Ecco, la mia frustrazione e angoscia, che di certo le luci sui monumenti non sopiscono per nulla. Anzi. Perché i missili sono veri.