Il 9 maggio 1997 qualcuno sparò alla Sapienza di Roma a Marta Russo, che morì qualche giorno dopo. Movente? Arma? Colpevoli? Niente, e pure le condanne di Ferraro e Scattone son da rivedere, probabilmente. Il mondo dell’università che si chiuse a riccio, una compagnia di persone all’interno del dipartimento indagato una peggio dell’altra, omissioni e passi falsi, necessità di trovare un colpevole. Se la cronaca nera non riveste alcun interesse per me, e secondo me anche in assoluto perché non c’è alcun contenuto utile trasmissibile, questo caso assunse fin da subito grande rilevanza proprio per le modalità dell’omicidio e, ovviamente, per il luogo. L’università, un luogo protetto. Anche allora mi colpì profondamente.
E allora, due podcast: Polvere, notevole, cronaca asciutta e approfondita di avvenimenti, persone, sentenze e retroscena, scritto e letto da due valide giornaliste, quindi sì; decisamente no per Marta. Il delitto della Sapienza, racconto emotivo del delitto con brani recitati del diario di Russo, «intimo e segreto», classico podcast da RaiPlay.