Tra quelli bravi, le cose funzionano così, la dico volutamente specifica: quelli stanno facendo una cosa, la fanno sentire a questi, anche se è appena appena bozzata, questi reagiscono allo stimolo e ci fanno sopra qualcosa, quelli sentono e reagiscono a loro volta e vualà, saltano fuori le cose. Poi questi magari ci fanno anche l’assolo di chitarra, quelli aggiungono le tastiere, questi pigliano un vocoder ed ecco qua: Instant Crush. Più Strokes che Daft Punk? Può essere, ma se ne potrebbe discutere. Il bello di quelli bravi è che si mettono anche al servizio dell’idea, quando serve.
Mi parte proprio come un Alan Parsons Project, ma è un fatto di arrangiamento, più che altro, poi vira con il cantato e al ritornello la prima volta pare sbagliato, accelerato male, poi entra e non esce più: Now I thought about what I wanna say / But I never really know where to go / So I chained myself to a friend / ‘Cause I know it unlocks like a door. D’altronde, nella combinazione Daft Punk e Strokes, vivaddio, difficile ne esca qualcosa di meno che buono. Non ha nessuna caratteristica per essere un pezzo dei miei e, invece, lo è. Eccome. Magia della musica.
Trostfar, gentilmente, raccoglie tutte leccanzoni in una pleilista comoda comoda su spozzifai, per chi desidera. Grazie.