Eh, niente, ieri a notte abbastanza fonda sblocco il telefono e sorpresa: qualcuno lo sta usando e non sono io. Si aprono app, si copiano password, cambiano le schede, volano autorizzazioni. Macello.
Oserei dire, se non è espressione eccessiva, che si è trattato di una forma di stupro informatico. Il senso di violazione, infatti, nel vedere il proprio telefono usato da un misterioso figuro nascosto chissà dove, è stato davvero profondo. Non mi perdo d’animo, tento di spegnere il telefono ma non ci riesco, dato che è una lotta tra me e lui (sì, lo penso maschio e facciadimerda, preferisco), lui tira, io scorro, lui chiude, io apro. Alla fine, riesco a sfruttare un suo rallentamento nell’azione e spengo. Occhei. Aspetto un paio d’ore, sperando che si sia rivolto ad altro, accendo e formatto il telefono. E via, il resto da allora a ora e per un po’, è tutta una reimpostazione del telefono, riassociazione e rimozione dei dispositivi, ovviamente cambio password superesteso.
Chissà da quanto tempo vagolava sereno nel mio telefono, sfruttando il fuso orario: ho infatti capito che si collegava dal Canada – ah, quindi proprio stronzi oltre alla colpa per CelinDion – ed evidentemente ravanava proprio nelle ore in cui il telefono era inattivo ma acceso sul comodino. Qualche segnale era arrivato da google, che mi aveva avvisato di qualche tentativo di intrusione nell’account da luogo inaspettato, avevo cambiato la password e avevo rivolto la mia attenzione ai pc. Cosa invece del tutto inutile, essendo il telefono. Avevo in effetti fatto qualche operazione ardita volendo raggiungere un nas via vpn e scaricando qualche explorer di troppo, fatale.
Mah, vediamo. Ammetto che anche ora ogni tanto sblocco il telefono e lo sto a guardare come un ebete, per vedere se faccia qualcosa da solo. Finora no, non dovrebbe. La cosa mi ha dato da pensare, non tanto alla vicenda, pazienza, ma a ciò che sta nel telefono e cosa il numero telefonico effettivamente significhi oggi, in tempo di autorizzazioni e conferme in due passaggi. Troppa roba in un posto solo, direi, in linea generale. Computo alla fine del tutto o, almeno, fino ad adesso? Mi ha fregato definitivamente un account falso e vuoto di facebook, che mi serviva per lavoro per vedere i profili altrui, che non posso più recuperare essendo un’azienda cretina. Tanto manco avevo amici, sarà deluso. E nient’altro, mi pare. Almeno fino al prossimo estratto conto o volo aereo o prenotazione alberghiera o acquisto su amazon o cancellazione di siti a mio carico.
Ah, ecco, infine: buon natale dal Canada. Ahah, ma benedetto tizio, avevi mica dei parenti con cui mangiare un panettone canadese?