Va bene. Quindi non basta un disastro sanitario della tanto decantata ‘sanità migliore del mondo’ sia durante la pandemia sia ora, con liste d’attesa lunghissime e privatizzazione selvaggia dei servizi a sfavore del pubblico. Quindi non basta una situazione ambientale terrificante, fuori legge per buona parte dell’anno, e un consumo di suolo ancora spaventoso nonostante le leggi di consumo zero. Non basta una rete locale di trasporto (parlo dei treni che con loro arrivano in orario) che ha dei costi incredibili a fronte di un servizio inqualificabile (sarebbe diventata una Ferrari con l’autonomia, dicevano). Non basta essersi fregati i camici a spese della Regione. Non basta, per una volta dai tempi di Ambrosoli, avere un buon candidato, serio, preparato, che lavora bene come lavora bene il PD milanese (cosa che non si può dire dei PD locali del resto della regione), con un buon programma e proposte ragionevoli (certo, in grandissimo ritardo per le solite beghe interne). Non bastano un sacco di cose, si potrebbe andare avanti parecchio. Non basta che la tanto decantata ‘locomotiva d’Europa’ (sono fantasie, niente di vero) vada a traino completo dell’indotto tedesco e se loro rallentano noi siamo in braghe di tela e, nel frattempo, si vendano le eccellenze ai fondi speculativi che le spolpano lasciando macerie. Non basta che in nessun luogo (vale anche per l’Emilia) la stessa parte dovrebbe governare per trent’anni ininterrottamente. Non basta che i principali finanziatori delle campagne di questa destra siano i cavatori, gli industriali, che tutelano il proprio bisogno di produrre al di fuori delle regole e del buon senso, facendo pagare i costi alla collettività. Va bene, non basta. Anzi no, non va bene, ma non basta lo stesso. Contenti, anche stavolta?