Gramellini, in occasione dell’episodio in cui una famiglia ospite di un albergo in Trentino si è vista offrire una saletta da pranzo riservata perché il figlio disabile cognitivo a detta degli altri commensali disturbava, ha sintetizzato molto bene l’aspetto interessante della vicenda:
«si saranno sentiti lesi in un loro diritto, quello di passare la sospirata settimana bianca in santa pace. I diritti, quando sono i nostri, vengono prima. Così come i doveri, quando sono quelli degli altri. Quel ragazzo era come un sensore che li riportava alla complessità della vita, mentre loro avevano pagato proprio per lasciarla fuori dalla porta».
Li conosco, quelli del ah no, io in vacanza voglio riposarmi e non pensare, manco facessero gli intellettuali tutto l’anno, sono i vicini di scrivania, quelli che al supermercato comprano biologico, che fanno la differenziata, che amano i bambini e i gatti e i cani, che comprano l’ibrido, che difendono la propria famiglia contro tutto e tutti, mica solo i mostri.
E sono quelli con cui io lotto, i mostri è più facile: fanno i mostri e almeno ci si regola.