Detto questo, io capisco tutto quanto dell’intervista di Schlein a Vogue, capisco il volersi andare a prendere una fetta specifica di coetanee uscite marginalmente dall’area o meno e parlare a un certo tipo di persone, lo capisco e ben comprendo. Capisco meno fare il nome, lo spottone, della professionista amica, bastava una risposta generica, e nemmeno l’accenno all’armocromia, ben sapendo che sarebbe rimasto solo quello di un’intervista lunga e articolata, ma vabbè, mica devo capire tutto io.