No, te pare? Martedì prossimo simulazione di allarme:
Martedì 19 settembre alle 12 i telefoni cellulari in Lombardia saranno raggiunti da un messaggio di test IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale.
Tutti i dispositivi agganciati a celle di telefonia mobile nella nostra regione suoneranno contemporaneamente, emettendo un suono distintivo diverso da quello delle notifiche a cui siamo abituati.
Blurp. Squott. Kazamm. Questo per la Lombardia, altrove è già successo o succederà. Poi tranquillizzano:
Chi riceve il messaggio di test non ha nulla da temere e non dovrà fare nulla tranne leggere il messaggio.
Io temo di NON riceverlo, questo temo. Che poi c’è la radiazione e a me non lo dite. A che servirà? A questo:
(…) informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a sei casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile: maremoto generato da un terremoto, collasso di una grande diga, attività vulcanica (per i vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli), incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense.
Il maremoto generato da Godzilla o asteroide no, non compete. Siccome il timore è però una valanga di telefonate al 112,
un gruppo di ricercatori, dottori di ricerca e liberi professionisti nel campo della psicologia e dello human factor ha redatto alcuni messaggi, variando leggermente contenuto, registro linguistico e termini da sottoporre a una platea sufficientemente significativa di persone, per poi analizzare i feedback ricevuti e constatare quali messaggi venissero compresi meglio.
E questo è un bel tema, son proprio curioso di leggere. Comunque, io un avviso così l’ho già ricevuto tre settimane fa in Polacchia, era un avviso meteo:
Bravi, in inglese per telefoni stranieri. In Polacchia il genere di alerts è invece i giorni pari per sconfinamenti russi, in quelli dispari sono i tedeschi. Vabbè, che spirito.
Poi mi dico, ma pensa, dico pensa se il 19 succede qualcosa per davvero. Non è un test, non è un test, è un vero allarme. Seeee. No, cazzo, davvero DAVVERO, i messaggi. Mavaaaa. Certo che se poi dovessero cominciare a usarlo per le allerte meteo, vedi precipitazioni intense, toccherebbe pure bloccare il numero. Dai, lo so che non c’è il numero, era per amor di battuta. Interessanti anche le sperimentazioni per temi, i primi due suggeriti lasciano temere qualcosa:
l’esecuzione di alcuni test che hanno riguardato l’implementazione tecnologica, l’invio e la ricezione dei messaggi in vari formati, l’analisi dei primi feedback, come avvenuto durante le esercitazioni di protezione civile “Vulcano 2022” e “Sisma dello Stretto 2022”.
Suggerisco a seguire “Crollo Ponte sullo Stretto 2028”, “Anormalizzazione Vannacci 2024”, che poi fossi sulla subsidenza ai Campi Flegrei un po’ di scaramanzia la spalmerei sulle parti molli.
Sarebbe in definitiva molto bello infiltrarsi nel sistema e mandare qualche messaggio di quelli che dico io. Tipo: “Cosa stai facendo?”. Mmm, bello, questo già lo sognavo ai tempi dei pannelli a messaggio variabile in autostrada. “Guarda che ti vedo”, così, debbotto. E uno dall’altra parte a chiedersi, guardandosi attorno un po’ ansioso, non male.