Riporto da Anna Foa, Andare per i luoghi di confino:
«Una studentessa milanese non ancora diciottenne, di famiglia antifascista, fu arrestata e poi condannata a cinque anni di confino, nel 1941, per un tema scolastico in cui negava che Machiavelli, nel Principe, avesse prefigurato Mussolini. Fu anche cacciata da tutte le scuole del Regno e solo in seguito a un’amnistia poté, con una licenza dal paesino della Lucania in cui trascorreva la sua condanna, andare a Milano a sostenere gli esami di maturità».
Prefigurare, voglio dire. Cinque anni.