Marò, i Marillion.
Chiariamo, come se servisse dirlo: con Fish, gli unici Marillion che io conosca. Ovvero: Script for a Jester’s Tear, Fugazi, Misplaced Childhood e Clutching at Straws. E Real to Reel e The Thieving Magpie, cioè cinque anni scarsetti.
Chiaro che genesiseggiavano, bella scoperta, e che lui gabrieleggiava, indovina. E allora? Tutti inventori di cose nuove? Ovviamente no, l’impianto era davvero solido, musicalmente, vocalmente e dal punto di vista compositivo, mica per caso si chiamò neoprogressive. Diciamo sentirli nel 1984 a Sheffield, quando annuncia una nuova canzone intitolata Fugazi, oppure all’Hammersmith Odeon nel 1986 ma certo non butterei via Edimburgo nel 1987.
Di concerti ne ho visti tanti ma ne ho mancati molti, molti di più.
10.000 Maniacs, Crosby, Stills and Nash, Dire Straits, Marillion, Natalie Merchant (recuperato, tre volte), No Doubt