Ma, soprattutto si fanno tante cose: per esempio, imparare i versi degli animali.
Una volta, a parte l’ovvia opzione della fattoria vera, il modo era questo:
Lo so, questo sopra è lo zoo, ma c’era anche la fattoria, lo so per certo (chiedere a qualche vecchione). Comunque, oggi si fa così: si digita su Google una cosa tipo ‘verso gatto‘ o cane o sarcopedonte (l’alce non è male) e poi si schiaccia e si impara con i comodi pulsanti sotto. Per fortuna c’è Google, verrebbe da dire, che ci insegna le cose. Muuuu.
L’infantilismo impera e mi chiedo: perché mai Google dovrebbe darci qualcosa di diverso da ciò che chiediamo? Fornisce anche ottimi modi per perdere tempo (altra grande richiesta contemporanea) e svagarsi in modo privo di significato (idem), quali per esempio il tris:
Basta digitare – ovviamente – ‘tris‘ (o ‘tic-tac-toe‘ se uno gli piace fare il sofisticato) e scegliere il grado di difficoltà (gli stavo rompendo il c***, a Gugol, come da immagine qui sopra). Altra cosa è il solitario, che ancora in Italia non è disponibile ma basta aggirare il problema e furbescamente digitare ‘solitaire‘. Arriveranno a breve il lancio della moneta testa-o-croce (‘flip a coin‘) e chissà quali altre, meravigliose, imbecillate per riempire il nostro malaugurato tempo.