Il National Cycle Network è la rete inglese di piste ciclabili che copre quasi tutto il paese. Sono stati utilizzati vecchi percorsi pedonali, ferrovie in disuso, strade minori, argini di corsi d’acqua o strade con poco traffico nei centri abitati, per limitare al massimo il contatto con il traffico.
Finanziandosi con la lotteria nazionale, il piano previsto era di creare 8.000 chilometri di rete e, raggiunto questo obiettivo, di raddoppiare entro il 2005: cosa fatta. Ora sono ben più di 16.000 chilometri, ecco una mappa aggiornata dei percorsi attivi (su OSM).
Il costo di tutto, a quanto riesco a capire, è inferiore ai 100 milioni di euro, una bazzeccola spalmati su quindici anni.
Tutto ciò sarebbe anche normale in un paese normale, e probabilmente lo è. Per me, italiano, è fonte di vera invidia: voglio anch’io un paese che pensa in grande (o che pensa in normale).