Il 2 settembre la sonda Juno ha trasmesso le prime fotografie di Giove, il gigantone gassoso di cui sappiamo così poco.
Giove è una gigantesca palla di gas e fu il primo pianeta, quasi certamente, a formarsi nel Sistema solare. Se avesse avuto maggiore massa sarebbe stato un altro sole, essendo composto per lo più da idrogeno ed elio, e noi saremmo in un sistema binario. Oppure chissà.
Giove è percorso da fortissime tempeste e l’occhio di Giove, ovvero la macchia rossa che tutti conosciamo, è una gigantesca tempesta larga all’incirca quarantamila chilometri che dura almeno da tre secoli. Almeno perché la prima volta che un essere umano osservò Giove lei già c’era. Pare, dico pare, che si riduca di mille chilometri all’anno, forse si sta placando.
Se qualcuno è interessato all’argomento, ultimamente ho letto alcuni libri di astronomia e astrofisica di un ottimo divulgatore italiano, Amedeo Balbi. Balbi è molto chiaro e un eccellente spiegatore di cose, è spiritoso e poetico quanto basta, si fa capire anche da me e tra i suoi libri mi sento di consigliare questi due:
- Amedeo Balbi, Dove sono tutti quanti? Un viaggio tra stelle e pianeti
- Amedeo Balbi, Il buio oltre le stelle. L’esplorazione dei lati oscuri dell’universo
E poi è un mio coetaneo, folgorato da Angela-padre e dalla fantascienza dei Settanta, il che non guasta. Gli altri due libri che ha scritto non sono di astronomia in senso stretto ma sono una lettura piacevole in ogni caso:
- Amedeo Balbi, Cercatori di meraviglia. Storie di grandi scienziati curiosi del mondo
- Amedeo Balbi, Seconda stella a destra. Vite semiserie di astronomi illustri