Non ridevo così tanto dalla morte di madre teresa di Calcutta. Sangiuliano – ministro della cultura del governo Meloni, fedele alla propria carriera – va su raiuno, sfrattando la trasmissione in palinsesto, e si fa intervistare dal direttore del tg1 sul caso Boccia (uso privato di mezzo pubblico, tra l’altro): non mancano le finte lacrime, le scuse «a mia moglie, a Giorgia Meloni e al mio staff», al paese no, eh, si dichiara pronto a fare qualsiasi cosa per restare con la moglie – sempre dopo, son disposti a tutto, dopo – e fa tutti gli errori possibili, uno dopo l’altro, dopo tutti quelli dei giorni scorsi. Come quello madornale di chiamare la ex, Boccia, lasciata l’8 agosto, per assicurarsi che lei riporti correttamente i fatti (secondo ovviamente Sangiuliano), come dichiara nell’intervista.
Siccome questa è la classica testimonianza che poi sparirà, restando solo a spizzichi e bocconi, mi son acchiappato il video integrale e vualà, lo lascio qui a perenne ludibrio:
Citando Bizzarri, non ha un amico, Sangiuliano, che lo consigli di stare zitto e sparire? Che gli spieghi che non si chiama una ex, donna ferita in questo caso, per dirle pure cosa deve o non deve fare? Che fare dichiarazioni incaute ogni giorno cui lei risponde pubblicando su IG carte e video che lo smentiscono non sia una buona linea di difesa? No, evidentemente no, se no non sarebbe il Sangiuliano della luminosa sequela di gaffes e cretinate indicibili. È evidente che non ci sia altra strada che le dimissioni, nonostante la presidente del consiglio desideri far finta di non dover rimpastare e faccia finta di non vedere anche Santanchè.