Perché se sei una persona vera, sei di certo non innocente ma innocentissimo.
Così la trascrizione letterale del fondamentale intervento di Antonio Razzi al momento della condanna di Berlusconi, agosto 2013:
«Perché è stato condannato? Il reato?… Ehm… In qualsiasi Paese del mondo il reato che viene accusato, perché è innocente, che è per questioni di… di… di dichiarazioni dei redditi… in Svizzera ad esempio non va assolutamente in galera! Il reato? Beh, tecnicamente io non sono un professore… reato di falsa… di redditi… quello, quello… io il giro di soldi non l’ho capito, per me è innocentissimo. Su qualsiasi cosa che noi parlammo, lui è innocente, perché è una persona vera».
E ciò è detto su qualsiasi cosa che noi parlammo. Il bel contributo proviene da qui.
Domanda: ma se uno non è una persona vera, che è? Una persona immaginaria?