Tra i castelli della Loira, uno dei più belli e notevoli è sicuramente il castello reale di Amboise, il castello di Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I. A breve distanza dal castello si trova il maniero di Clos-Lucé, famoso perché vi soggiornò dal 1516 alla morte (2 maggio 1519) Leonardo da Vinci, invitato dal re Francesco I.
Fu qui che accadde la vicenda delle sue ultime parole (l’ho raccontata brevemente qui, tempo fa), quel «perché la minestra si fredda» che rimasero le ultime parole note del genio.
A coloro che oggi si recano a visitare il castello si offre una lunga serie di macchine leonardesche sparse per il giardino, a testimonianza della lunga permanenza dello scienziato, e soprattutto – che è la cosa che mi fa morir dal ridere – dipendenti vestiti da Leonardo che, con barba superposticcia, accolgono i visitatori. Caro, com’è andata oggi al lavoro? O, anche: che avranno scritto sulla carta di identità, alla voce professione? Com’è come non è, eccone un fulgido esempio:
Adoooooro le messe in scena: funzionano solo con un numero ristretto di personaggi storici – cioè che abbiano delle fattezze note e riconoscibili al grande pubblico, tipo Einstein, Leonardo, Chaplin, insomma tutti i possibili travestimenti di carnevale – e sono così tristi quando ce le si trova davanti, così vecchie e polverose da non costituire per nulla un’attrattiva. E ci sono persone che la mattina non si mettono la cravatta ma un cappello cinquecentesco e una barba finta. Meraviglioso.