Un tempo, diciamo da Isidoro di Siviglia in poi (VII secolo, quindi), la rappresentazione del mondo su mappa andava di moda così:
Tutto sensato: l’Europa, l’Africa, l’Asia, il Mediterraneo in mezzo a separarle e tutto attorno un grande oceano. Un bellissimo esempio di mappa orbis terrae, ovvero una rappresentazione schematica della terra – davvero, nessuno nemmeno allora pensava che la terra fosse fatta così, e nemmeno piatta (quella, poi, è un’idea del tutto ottocentesca, ne riparleremo) – con Gerusalemme al centro, perché è lì che doveva stare, e tutto il resto attorno.
Il Mediterraneo era a forma di “T”, l’oceano attorno a forma di “O” ed ecco le cosiddette mappe T-O. Un esempio molto bello del 1472, incunabolo quindi:
Questa aggiunge anche qualche dettaglio, per esempio i punti cardinali e i continenti come domini dei figli di Noè: Sem-Asia, Cam-Africa, Jafet-Europa.
Direi che a questo punto una cosa salta agli occhi: poiché l’Asia sta in alto nelle due mappe, direi con certezza che l’est (detto in maniera colta: l’oriente) sta in alto, come il nord oggi.
Vero: era infatti consuetudine – in Europa, almeno – posizionare l’est in alto nelle mappe, metodo che i Romani derivarono senz’altro dagli Etruschi e che ebbe una diffusione clamorosa fino a tutto il Medioevo.
In questo modo, l’Italia veniva proprio al centro della mappa e lo scopo era raggiunto.
Per questa stessa medesima ragione, gli Egizi erano soliti mettere il sud in alto nelle mappe, così da porre il proprio paese al centro, consuetudine poi ripresa da quasi tutto il mondo arabo. L’operazione fu tentata di nuovo da Stuart McArthur nel 1979 con la sua McArthur’s Universal Corrective Map of the World: la cosa causò un certo senso di straniamento in molti popoli del mondo.
L’idea, riuscita, era di riallineare le prospettive e sgonfiare l’ego europeo, mostrando come in realtà noi ci si trovi in un angolino schiacciato e angusto. Abbastanza vero. In fondo, una bussola non deve mica necessariamente indicare il nord: può benissimo indicare il sud, come facevano le bussole cinesi, per esempio.
Tornando però all’est, come detto, nelle mappe europee se ne stette in alto per più di un millennio in gran parte delle mappe. A ridirla colta, quindi, oriente stava in alto, dove sorgeva il sole, che chi sa il latino dice subito: ŏrĭor, ŏrīris, ortus sum, ŏrīri. Esattamente. Ecco perché noi, ancora oggi, ci orientiamo e facciamo conto sul nostro senso dell’orientamento, invece che usare quello del nordimento. Verso est.
Urca, interessantissimo!
Ihih, cheffai? Me prendi in giro? O la cartografia disortodossa?
In questo caso nient’altro che la mia personale pochezza/ignorantezza potrei prendere in giro, carissimo Trivigante, dal momento che la mia conoscenza nel settore non andava al di là della vaga visualizzazione di una cartografia nei secoli via via più dettagliata e precisa.
Insomma il tuo post mi ha -letteralmente- aperto un mondo: che pare bizzarrissimo ma dove pure, come tu dici, è “Tutto sensato”.
In quanto adeguato all’epoca. Ma poi mondi, di pensiero, si schiudono non solo sul senso del tempo, in questa sua particolarissima e affascinante declinazione geo-rappresentativa; bensì anche, per dirne una, su oggettività e soggettività: l’eterno dualismo tra “Verità” e “Cicero pro domo sua”, banalizzando da par mio. Fatto sta che è tutt’altro che breve e monocroma la serie degli aggettivi che mi saltano in mente per questo mettere se stessi, nella testa e sulla carta, al centro del mondo…
Per (non) tacer della questione “orientamento” versus “nordimento”, quella che forse più di tutte mi ha fatto sobbalzare, ma sulla quale ho l’impressione che devo ancora cominciare, a pensare…
Insomma, caro Trivigante che sei benemerito, per garantirmi un minimo di respiro ti pregherei gentilmente d’inserire, tra questo e un prossimo post altrettanto denso, qualcuno di quelli tuoi -adorabili- con barbe e allegri campanelli…
P.S. vedo adesso che mi hai letto nel pensiero… grazie! W il tengaggio, ma soprattutto W Snack & Gnola!!