Hillary Clinton, intervistata dalla CNN durante un incontro organizzato dalla Ong Women for Women International a New York, sostiene di aver avuto la vittoria alle presidenziali in pugno
«almeno fino a quando non si sono combinate assieme la lettera di James Coley, il direttore dell’Fbi, e i documenti di WikiLeaks Russia che hanno instillato dubbi tra le persone che pensavano di votarmi e che si sono spaventate».
Non ha ancora capito, vabbuò: amici come prima, d’altronde di fronte a certe batoste tendiamo un po’ tutti a raccontarcela lieve.
[No, non ce la faccio: cazzo, Hillary, no: sei proprio tu, è proprio colpa tua, non ti hanno votato proprio perché sei tu. Niente lettere o complotti. Uff, qualcuno deve pur dirtelo, mi spiace].