Colin O’Brien ha fotografato Londra dal 1948, fin da quando aveva otto anni.
Se dovessi sintetizzare l’idea che sta dietro alle fotografie di O’Brien – una, almeno, oltre a dire che mi piacciono molto – direi che correva a fotografare le cose che di lì a poco sarebbero scomparse. Per esempio:

Tre persone fumano nell’ultimo giorno in cui lo si può fare nei pub e nei luoghi pubblici, 2007 – Colin O’Brien
Intuito e lungimiranza, ecco cosa ci vuole. E uno sguardo laterale alle cose, come questo – meraviglioso – qui sotto, che ha davvero in sé il senso della fine e della festa, insieme, in senso strettamente anglosassone.

Tre uomini addormentati su una panchina dopo l’ultima partita dell’Arsenal all’Highbury Stadium, 2006 – Colin O’Brien
E poi, l’ultima corsa del 38:

L’ultimo giorno degli autobus Routemaster sulla linea 38, da Clapton Pond a Victoria Station, 2005 – Colin O’Brien
O l’ultimo tram londinese:

“Quando avevo 12 anni i tram smisero di circolare così scattai una foto con il tramviere in posa”, 1952 – Colin O’Brien
E poi, come accade, a non esserci più è stato lui, Colin O’Brien, che è mancato lo scorso agosto. Le sue foto di cose che scompaiono, però, ci sono ancora tutte.
E c’è anche lui.