Dunque: l’app non è che funzioni al meglio, il client su PC ‘nsomma, l’interfaccia web pure, le procedure di condivisione di un file sono piuttosto macchinose e due volte su tre danno errore, le interfacce sono piuttosto spartane e mediamente poverelle, in sostanza: i competitors, almeno alcuni, sono parecchio avanti rispetto a loro.
Però, però, ecco il però che dà il senso alla cosa: 10 TB di spazio online alla modestissima cifra di cinquanta euri all’anno. Proposta molto succulenta.
Inoltre, una funzione interessante: il client su PC richiede, come al solito, una cartellona-contenitore per la sincronizzazione, niente di nuovo. Però si può selezionare su qualsiasi cartella la funzione backup, aggiornabile in automatico ogni giorno/settimana/mese, e via, backup messo in saccoccia. Ovviamente poi da app o da client non è che ci si possa fare molto con quei files ma è, ed è giusto così, un backup.
Un’offerta cloud a mediobassa resa ma talmente a costo risibile da risultare molto molto interessante per lo stoccaggio di cose. Chissà perché non ci investono di più, misteri delle strategie aziendali. Ma tant’è: preso.