Un anno fa, esatto, ero a Roma, in largo Torre Argentina.
Che è un bel posto, vuoi perché c’è tutta l’area sacra da ammirare dall’alto, vuoi perché lì – proprio lì – ci hanno ammazzato Cesare, col tuquoque, il coltello, la statua di Pompeo e tutto il resto, vuoi perché le rovine non sono a disposizione degli umani turisti e cittadini ma solo dei gatti, colonia numerosissima, vuoi perché questo è sempre stato un posto importante.
Infatti, ecco cosa saltava fuori a scavare un pochetto, nel 1928.
La testona della Fortuna, colossale. Così ci si fermò e si abolirono, per fortuna, i piani di costruzione e si scavò l’area archeologica, per la nostra gioja attuale.
Contento per essere lì, mi è capitato di indovinare una foto, e qui la metto.
Per tenerla in vista, più che altro.