La città rosa andalusa sopra Granada, l’Alhambra, uno dei rari posti nel mondo che valga qualsiasi spostamento, anche tre aerei, due pullman, un treno e cinque risciò consecutivi pur di arrivarci. Il premio sarà al di sopra di ogni sforzo: angoli di perfezione, armonia e bellezza impareggiabili, difficile trovare un concentrato tale che possa competere. Quando eravamo più furbi, tutti, e dagli arabi imparavamo a costruire piccolo e armonioso.
Dal satellite mostra tutta la sua estensione, si intuisce bene il palazzo di Carlo V – inserto successivo e si vede – e per un occhio che sa anche il Partal, probabilmente uno degli angoli migliori della città, basta cliccare.
Una cosa da fare, per godere al massimo di tanta delizia: salire la mattina presto – magari in inverno – e assistere all’alba dalla cima, quando il sole scavalca la sierra e colora le mura della città. Momenti di rara perfezione, come ho già avuto modo di consigliare.
La bellezza dell’Alhambra è tale che da secoli si diffonde nel mondo, anche in modo del tutto improprio, come per esempio a Köningsberg.