Filini e Fantozzi – si notino le iniziali sulle raffinatissime cravatte – all’inizio della serata al night club “L’ippopotamo”.
Zeppo di prostitute abilissime a dissanguare i clienti, il night era il “Capriccio” di via Liguria a Roma; la scena si concluderà con la memorabile chiamata di un numero impossibile di taxi, una media di due e tre quarti a testa, per riaccompagnare i due, il sordido Calboni e una prostituta pagata con gli ultimi soldi a casa Fantozzi. O, meglio, sullo zerbino.
Bellissimi, entrambi, di una loro propria poesia che, spesso, mi manca.