Impossibile per me non provare nostalgia, ora. Ma uno dei ruoli in cui apprezzo di più Villaggio è l’infido Thorz in Brancaleone alle crociate, che cerca di sopprimere il neonato figlio di re Boemondo.
[Brancaleone] Alemanno! Ma codesto fantino così ravvolto in ricchi panni, a chi è figlio? Eh? E tu? Non a chi tu sei figlio che ben potemo immaginare chi pote essere tua madre, ma di chi tu si ‘l scherano?
[Thorz] Sone mein name ist Thorz. E keinde Mondo. Und tuzzun fuzzun kunz!
Che poi Boemondo era Adolfo Celi, un improbabilissimo normanno che dialogava in un buffo siculo semi-incomprensibile: Nì tempesta, nì cicluni, ponnu stare a paraguni col tremuoto dellu cori di un regali genitori, che ritrova il suo picciottu che pensava fosse mottu! Bei tempi.