Nessuno, banale dirlo ma evidentemente bisogna ancora dirlo, dovrebbe essere prigioniero per le proprie idee. E, tantomeno, morire in carcere per esse.
Io non conoscevo, sono onesto, Liu Xiaobo né ho mai letto nulla di suo ma vedere la consegna del nobel per la pace a una sedia vuota è stato triste e deprimente.
Dopo di che, per quel poco che ne ho letto ora, non sono d’accordo con le sue posizioni sull’Iraq e probabilmente nemmeno su quasi tutto il resto, come d’altronde manco mi piace il nobel per la pace e i norvegesi, ma tutto ciò non conta niente: non si deve morire prigionieri per delle idee.