Il dispiacere per la morte di Tom Petty (Tompetti, il nostro amico) è ancora vivissimo ma, come bisogna fare, lo celebro e lo celebriamo nell’unico modo possibile e sicuramente nel modo migliore: ascoltando le sue canzoni.
Sono tantissime e ce ne sono molte davvero magnifiche, tocca scegliere. Eccone sette (ah, scegliere), rock da ascoltare ad alto volume e ricordando il grandissimo Tompetti.
Jammin’ me
Canzone del 1987, c’è tanto tanto Tompetti qua dentro, schitarrate, divertimento, ritmo, e quella cosa bellissima che Tompetti sapeva fare egregiamente: scrivere canzoni trascinanti.
Refugee
1979, come dice mr. L “quando entra l’Hammond è una goduria“. E questo basti.
Love is a long road
Forse il mio pezzo preferito tra i suoi, o almeno tra i primi. 1989, disco riuscitissimo (Full moon fever) e vena creativa irresistibile. Come resistere? Già a diciassette secondi mi aveva catturato, con quel cantato a labbra serrate che solo lui può. E poi: road – pausa – pum! Bellissimo.
Mary Jane’s last dance
Chiunque abbia più di quarant’anni si ricorda il video di questa canzone (è del 1993), con Tompetti che fa il medico legale e sottrae il corpo di Kim Basinger dall’obitorio, per amore. Come dire? Una canzone cui siamo affezionati, una generazione intera, quasi un rap talmente è serrato il testo.
Too much ain’t enough
Diobono l’inizio, ma senti l’attacco… e avanti, gran ritmo ed era il 1978: ancora, ancora, ancora. Non è abbastanza.
Even the losers
Puro Tompetti al cento per cento, con l’attacco di chitarra e il cantato che parte alto, l’inno agli ultimi e agli sconfitti e un ritornello che non puoi fare a meno di saltare su. Dal 1979, magnifica, il falso inizio è uno spasso.
I won’t back down
La mia preferita. Lo so, ma come si fa a decidere per una sola? E non posso resistere, dal 1989 ininterrottamente salto su sempre a sguazzagola e urlo: eeeeeeeeeeeeibebi derisnoisiueiaaaaut, eeeeeeeeeeeeeeeeibebibi. Meravigliosa.
Grazie, Tompetti.

(Tom Petty, una bellissima foto all’interno di ‘Hard Promises’, disco del 1981)
Ieri sera mi sono ascoltato tutta la scaletta che hai scelto, per fare quello che facciamo quasi da sempre: celebrare, procurarsi godimento musicale.
Quante volte che la musica ci ha accompagnato, segnato, incoraggiato, esaltato, consolato?
Non potrei mai stare senza.
Grazie ancora a te per la celebrazione insieme, anche se per ora solo a distanza.
E grazie a Tompetti.
E’ stato facile, come ben sai sarebbero potute essere quindici, venti, trenta canzoni, tutte a livello. Perché Tompetti era davvero bravo.
Ci mancherà, fortunatamente ha lasciato tanto.