Roma avrebbe bisogno di un sindaco e la cosa sarebbe sufficiente per giubilare Marino. Dopo un anno e più di azioni incoerenti e del tutto inefficienti, quando non inette, il fondo è stato raggiunto in questi giorni con le balle sui pranzi: lo confesso, sono sempre andato io a pranzo con lui, non cardinali o funzionari. Io.
Dopodiché il fatto che adesso butti i soldi sul tavolo non fa che peggiorare le cose: se li tenga, non sarà certo il primo ad aver usato soldi pubblici per intrattenimento privato e, comunque, sarà affare della Corte dei Conti. Se li tenga ma entri, per una volta, una volta sola, sull’argomento: perché usa soldi pubblici per le sue cazzate? Perché Roma è lasciata allo sbando e si vede ampiamente? Perché il suo assessore ai trasporti annuncia che «siamo nelle mani del Signore» per quanto riguarda la manutenzione della metropolitana invece di agire? Perché a Roma spadroneggiano bande criminali che fanno largamente affari con le società pubbliche in accordo con gli amministratori? Perché Roma è lurida nonostante ci siano signori dell’Ama quasi in ogni bar? Perché quattro tassisti stronzi tengono in pugno la città?
Cose così, ecco.