Ho già raccontato degli attraversamenti pedonali romani, proprio come quelli qui sopra. I solchi sul basolato, invece (e qui uno se la può rivendere quando vuole, se desidera), non sono scavati dal lento scorrere dei carri nell’arco dei secoli, e dai e dai, come tutti io me compreso penserebbero, bensì erano ‘inviti’ tracciati al tempo della costruzione della strada per far sì che le ruote dei carri percorressero esattamente il percorso stabilito, evitando così le strisce pedonali, appunto, le edicole, le pietre miliari, le fontane e così via ai margini della strada.
Per dire, sono tante le cose che abbiamo perduto nel tempo.
Il problema maggiore era quando, con il secundumcyclem,
ci finivi in mezzo.
Sai che voli!
E se non volavi finivi a Brindisi…
in solchi erano il gps con guida automatica? ……
Ahah, esattamente. Però poi la svolta del cavallo o del mulo per Ercolano od Oplontis richiedeva comunque un intervento.
Osservando lr vie di Pompei mi v u ene ds chiedere, Come facevano i i cavalli a passare tra quei massi che sevibano poi er attraversare?