Danilo Di Luca, ciclista vincitore del Giro d’Italia 2007 e poi squalificato a vita per essersi bombato, nel suo libro «Bestie da vittoria» – libro inquietante talmente è cruda la realtà sportiva che racconta – spiega in una frase come si potrebbe facilmente chiudere la questione doping:
“La lotta all’antidoping [sic] sarebbe così facile da fare, si obbligano le case farmaceutiche a mettere un tracciante nei prodotti. Basta, finito tutto”.
Sì, gli è scappato il refusone (“La lotta all’antidoping“, alé) ma il concetto resta valido.