La decisione di Trump di spostare l’ambasciata americana in Israele a Gerusalemme ha suscitato non poche polemiche, poiché appare per quello che probabilmente è: una provocazione. Infatti, sebbene Israele sostenga che la propria capitale sia Gerusalemme, dove peraltro hanno sede il parlamento, il primo ministro, la corte suprema e i ministeri, nessun paese del mondo – nemmeno gli Stati Uniti, almeno finora – ha mai riconosciuto la città come capitale, preferendo appoggiare le ambasciate e gli uffici diplomatici a Tel Aviv.
È evidente come la scelta di Gerusalemme vada a toccare le sensibilità dei credenti delle tre religioni monoteiste, oltre a suscitare la rabbia del mondo arabo, di Erdogan, della Giordania, dell’Iran e dell’Egitto e, non bastasse, contravvenendo al fatto che la zona è considerata territorio internazionale, amministrato dall’ONU come da decisione del 1948. Io stesso, a domanda, avrei risposto che la capitale di Israele è Tel Aviv, o Haifa, persino Nazareth ma di sicuro non Gerusalemme.
Per chi avesse voglia di approfondire la questione capitale-Gerusalemme, qui una guida molto chiara (inglese a parte, ovvio) alla questione: A Guide to the Dispute Over Jerusalem and Israel’s Capital di Jonathan Ferziger.