Benjamin Grant si diletta con le fotografie aeriali (ita: aerofotogrammetria con ripresa planimetrica, detta bene, che vuol dire fatta in verticale dritta) e io con lui. Lui ne ha fatto una professione (la raccolta, il sito, il libro) io no, faccio il guardone e basta.
È che vedere il mondo dall’alto è una delle cose che più mi piacciono, sia le zone che si prestano per via delle geometrie, come per esempio il concentratore solare di Siviglia, qui sotto, che usa 2.650 specchi per concentrare l’energia solare nella torre al centro e produrre energia elettrica in cambio di 30.000 tonnellate di CO2 ogni anno, sia le zone curiose, come Lombard street a San Francisco, già citata e ben famosa grazie anche a Steve McQueen, via che dà certamente il meglio dall’alto.
Anche il ponte sul Bosforo, dritto come un graffettone a unire le due sponde del mondo, fa una gran figura, se ammirato dall’alto. Anche qui, per dirla bene, il ponte è il “Ponte dei Martiri del 15 luglio”, uno dei tre ponti di Istanbul sul Bosforo, è lungo 1.510 metri, largo 39 e tra i due piloni c’è più di un chilometro.
Nel 1980, mentre stavamo attraversando in camper proprio questo ponte, vedemmo salire dalla parte asiatica i carri armati: era il colpo di stato. Unica cosa da fare, fatta: inversione a ‘U’ rapidi e scappare in Grecia. Per un pelo.