Ieri sera, a sorpresa, ha dichiarato che non intende candidarsi alle prossime elezioni: «E non farò neanche il ministro ma lascio il Parlamento non la politica». Ma come?
Quattro legislature consecutive (XIV, XV, XVI, XVII) e poi, attenzione!, Ministro della giustizia dal 2008 al 2011 (governo Berlusconi) quando è costretto dagli eventi a prendersi una piccola pausa dal governo (infatti fa il segretario del Popolo della Libertà dal 2011 al 2013) e poi di nuovo: Ministro dell’interno dal 2013 al 2016 (governo Letta, riconfermato dal governo Renzi), dal 2016 a oggi Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale (governo Gentiloni). Ma non basta: vicepresidente del Consiglio dei ministri dal 2013 al 2014 (governo Letta).
Breve riassunto, quindi: Ministro (sempre di quelli pesanti, Giustizia, Interni ed Esteri) per nove anni negli ultimi undici attraversando cinque diversi governi e rappresentandone quattro, di cui tre consecutivi, sia di centrodestra che di centrosinistra (essendo un politico vero è stato a riposo con i tecnici), se questo non è genio politico io non so cosa altro sia.
Come chi? Angelino Alfano, savasansdir. Eh, aimsorri, ze uaind… Imbattibile, altroché.