Fiducie incassate, il nuovo governo è ufficialmente in carica.
Serve dunque fare un minimo di cronaca, per mandare agli atti della memoria, mia per primo. Del giorno della fiducia al Senato, l’elemento più significativo è stato senz’altro il discorso di Liliana Segre, la quale ha ricordato di aver provato sulla propria pelle «le condizioni di clandestina e richiedente asilo» e «il carcere e la condizione operaia»:
Naturalmente quei ritardati che ora governano non terranno in conto le sue parole, le dichiarazioni di questi giorni lo dimostrano, e faranno malissimo, mal gliene incolga.
Un po’ di cronaca, ora, come promesso. Le tre ministre del governo, alla Camera, mostrano grande partecipazione ai lavori e, soprattutto, completa devozione al telefono.
Sobrie, comunque, a differenza di Fraccaro che – per chi ancora ne fosse all’oscuro – è il neoministro titolare dei rapporti con il Parlamento. Di uscire a telefonare o di usare lo strumento nella maniera convenzionale non se ne parla.
Facciamo amicizia, piuttosto, con Bonafede, che è il signore a destra di Di Maio con le due dita in bocca e che è, insieme, ministro della Giustizia.
Il quale è lo stesso medesimo qui sotto, che non si capisce bene che faccia, se dorme o se ictuseggia.
Ed è già il mio preferito, lo eleggo fin d’ora il mio bersaglio prediletto. Eccolo in arrivo.
Chi sarà, poi, Tommaso, che manda le bustone al presidente?
E la bella amicizia, forse non nuova, si manifesta nelle pause dell’intenso lavoro. Fontana pare trovarsi benissimo, siamo tutti contenti che gli scranni siano ben occupati.
Se ve lo siete chiesto come me lo sono chiesto io, Savona è quello al centro con quella faccia lì. Al Senato.
Anche al Senato le facce sono belle a vedersi, ricordo che quello a destra nella foto è del PD.
Che strani effetti fa il tempo che passa: vien quasi nostalgia a ricordare quelli che un tempo erano nemici mortali e che, al confronto, oggi paiono statisti dall’enorme statura morale.
Mica come le iene di oggi:
Infine, quello che il presidente Conte sta sfogliando è il regolamento del Senato, casomai non l’aveste mai visto come è capitato a me, finora:
E, infine, i pipponi del PD i quali, è bene dirlo ancora, sono causa del proprio male sé medesimi e tanti bei ceffoni aggratis.
Vualà, cominciamo: sarà durissima ed estenuante, è bene saperlo fino da ora.
Coraggio.