Il bello dell’abbonarsi a qualcosa, intendo a un qualche tipo di spettacolo, è che hai il tuo posto per tutto l’anno, preciso e chiaro: è tuo, è lì e nessuno può usarlo al posto tuo (ops!). Non lo devi cercare, non lo devi scegliere, non ci devi pensare: è lì. E così diventi amico dei tuoi vicini, che frequenti volente o nolente per parecchi mesi, commentando di volta in volta gli accadimenti.
Se, però, al tuo posto (cioè: il mio, i nostri) succede questo, ed è successo davvero qualche sera fa, allora è davvero difficile rimanere composti.
In piedi, più che composti. Ciò è brutto. Fine delle gioie.
«Si sieda dove vuole, dove trova». Ennò, ennò, vedi che non ci capiamo?