Milano, una sera d’estate in un posto fighetto dentro l’ex-Ansaldo – enorme fabbrica in centro città recuperata a uso ricreativo, bellissima – siamo stati delvonizzati da lui, Delvon Lamarr.
Egli, Delvon, è l’hammondista seduto a destra, accompagnato nel trio dal batterista dei Polyrhythmics, se non erro tra le altre cose, e un chitarrista ottimo tanto quanto disadattato, Jimmy James, e ci ha deliziato con un paio d’ore di robusto soul-jazz spaziando da Wes Montgomery a Jimmy Smith ai Van Halen ai suoi pezzi da venti minuti ciascuno a quanto possa piacere stropicciare in generale su un Hammond.
Cento persone forse meno, ottima dimensione, suoni buoni, serata calda e piacevole, insomma tutto al proprio posto. Come dev’essere.
Spero di essere delvonizzato ancora.