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2006 |
|
(ténnologia)
FOSStituire il possibile/Puntata 2: il
text editor
di Gnappolo
Parliamo di programmi detti "text
editor". Non necessariamente dei ben più
completi "Word Processor" (Word, SWriter
o AbiWord), ma software che consentano
di modificare file di testo (e non, tipo
i file id.diz, .info, ecc) e che abbiano
queste caratteristiche minime (le uniche
che chiedo IO):
- Velocità di apertura
- sostituire Blocco Note
- aprire più file contemporaneamente
- sostituire stringhe di testo in più
file contemporaneamente.
Molti di questi editor sono usati dai
programmatori e da chi (purezza loro)
scrive ancora HTML con un editor. Per
anni ho usato TextPad. Non è
famosissimo, ma è molto leggero, veloce
e fa tutto quanto detto sopra
egregiamente. Ma è a pagamento (shareware).
Ho provato al volo un paio di
alternative, prima di arrivare al
definitivo e unico (vi sto scrivendo da
lui) che recensisco qui:
Notepad++
(plasplas) ---------------------
http://notepad-plus.sourceforge.net/
Non solo è FOSS, non solo è leggerissimo
e stabile (non mi si è ancora piantato
una volta) e ben maturo (v. 5.1!), ma è
pure carino da vedere ed espandibile con
molti bei plugin (ad es. vi consiglio
"Explorer", che apre una dockbar con
albero di cartelle e file).
Non lo uso per editare file di tipo
codificato (C, VB, Html, Xml, ecc), i
quali appaiono anche in modo diverso a
seconda del contenuto, ma ne apprezzo
tanto la velocità di apertura e il fatto
che si ricorda i file aperti (li riapre
sempre, fino a quando non li chiudi).
Impareggiabile per quanto poco ci mette
ad aprirsi e a leggere file anche grossi
e su una utilissima feature (lo fa anche
TextPad): in esplora risorse, tasto
destro su QUALSIASI file --> Edit with
Notepad++.
Apre più file insieme, in schede
diverse, liberamente configurabili (in
alto, a sinistra, su più righe...).
Finora non ha rivali, e non vedo cosa si
potrebbe chiedergli di più, visto che è
anche più potente di TextPad, pur
essendo FOSS. Ottimo è dir poco, tanto
che lo uso da un paio di settimane ma è
come se lo avessi da sempre.
Insostituibile. |
|
La
memoria di ogni giorno.
Io, come tante altre persone,
ogni giorno mi dedico ad accrescere, a
dopare, a ripulire, ad accarezzare la
mia personale memoria e, nei limiti, a
contribuire - parlando negli angoli bui
- al sostenimento della memoria diffusa.
Un sacco di persone giuste lo fanno. Va
da sé che, per il singolo me e per tanti
altri, formalizzare una Giornata della
Memoria equivale a formalizzare una
Giornata della Respirazione o una
Giornata del Domani: più un appuntamento
dal dentista che un'occasione rituale.
Se le cose andassero come dovrebbero,
diverrebbe necessario istituire la
Giornata dello Svago, magari. Va
altrettanto da sé, invece, che la
Giornata della Memoria ha un certo
significato in termini collettivi e
istituzionali, anche se poi si finisce a
parlare di stronzi lefebvriani e si
perde, come sempre, tempo prezioso. Vi
capita mai di pensare che tra qualche
anno non esisterà nessuno che abbia
visto un campo di concentramento
nazista?
Comunque, poiché la memoria è la mia e
io di istituzionale non ho un cavolo,
onoro la giornata citando me stesso con
un pezzetto minimo di memoria, scritto
lo scorso maggio nel campo di Buchenwald:
Ecco, un
punto: il campo, liberato nel 1945, fu
utilizzato dai russi fino al 1950 come
campo di prigionia, arrestarono un bel
po' di nazisti e regolarono qualche
conto con arresti sommarii, finché fu
poi lasciato alla DDR. La Germania Est
demolì il campo nel 1952, lasciando in
piedi solo l'entrata, il forno e altri
due edifici. In dieci anni tutto il
campo divenne foresta. Fu solo nel 1965
che si decise di farne un museo, di
togliere il bosco e l'erba e riportare
almeno le fondamenta degli edifici alla
luce. Ecco, se non fosse per alcune
foto, noi non avremmo idea di come fosse
fatto davvero il campo all'interno del
perimetro. E queste foto, decine, si
contano in fretta, sono le foto scattate
dalle SS al loro campo, di cui erano
fierissimi. Foto delle SS. Non fosse per
quelle foto, duecentocinquantamila
persone sarebbero passate in un posto
sessant'anni fa e noi non sapremmo
nemmeno come.
Io, oggi, non avrei visto come erano le
residenze, ville non case, dei
comandanti del campo, avrei visto solo
le fondamenta. E non avrei visto la
falconiera per lo svago degli aguzzini,
il bordello del campo, le caserme delle
SS, l'edificio dei prigionieri speciali,
il piccolo lager, l'infermeria, le
officine, le fabbriche, i depositi e
così via. La memoria, talvolta, va via
in un soffio. |
|
Una
nuova rubrica: FOSS (Free Open Source
Software).
E' con grande piacere (son tutto
barzotto) che accolgo in queste pagine
una nuova rubrica,
FOSStituire il possibile, curata
da Gnappolo, il quale si occuperà con
metodo e rigore per varie puntate di
ténnologia
dei compiuter. Non
spaventatevi, si tratta di un'opera
meritoria comprensibile anche ai
fittoni: di puntata in puntata, Gnappolo
offrirà valide alternative ai programmi
che utilizzate sul vostro compiuter;
alternative che rispondono alla
filosofia del
software libero,
FOSS
appunto, che lui testerà e descriverà
per noi.
Si vada dunque a iniziare. L'indice con
tutte le puntate lo trovate qui a
sinistra. Grazie, Gnappolo.
|
(ténnologia)
FOSStituire il possibile/Puntata 1: il
media player
di Gnappolo
Recentemente sono schifato dal
trovare sul mio pc software
proprietario, pertanto sto mirando a
sostituire, piano piano ma sempre più,
ogni programma che posso con un suo
omologo FOSS (Free Open Source Software)
o per lo meno "davvero" free. Ovviamente
pur di usare software libero ritengo
ammissibile avere qualche funzione in
meno rispetto ai programmmi commerciali:
l'importante è fare caso a quali sono le
funzioni che usiamo più spesso, e ci si
rende conto che possiamo DAVVVERO
fosstituire almeno il 90% dei programmi
(che, va notato, spesso sono meno
pesanti e consentono di risparmiare
tempo!). Ma l'unica, vera condizione che
mi sono imposto per sancire il passaggio
da programmi commerciali o qualcosaware
a software libero è che il nuovo
sostituto foss funzioni davvero bene (e
vorrei vedere...).
Vi renderò conto di questa lenta
migrazione e dei test, man mano che vado
avanti (in proposito non ho mai
dimenticato
il post di Trivigante che elencava
un sacco di utili programmini opensource).
Il
media player
Adesso (per me) il problema è trovare un
media player che sia alternativo a
Winamp, il quale finora tra tutti quelli
non open (incluso Windows Media Player,
che è davvero una tortura) ha
conquistato il posto fisso sul mio pc
perchè:
- occupa relativamente poca memoria (min
10Mb se attivo, 4 se ridotto a icona)
- suona bene, molto bene, cioè
garantisce qualità e stabilità al suono
(mai provato add usare le cuffie? la
differenza si sente)
- si incricca molto ma molto raramente.
- vabbè, ovviamente, ha le skin (ma si
vive anche senza)
Va detto che io (è tutto relativo) non
lo uso volentieri per i video, e non mi
organizzo la musica con la "Library", ma
va detto che Winamp potrebbe essere il
mio unico mediaplayer, se non fosse che
l'operazione Fosstituire il possibile mi
impone di trovare un'alternativa...
VLC
----------------------------
Ovviamente, il primo pensiero corre a
VLC, e il test è durato almeno 3
settimane:
- leggerino, anche se occupa più risorse
di Winamp (ci posso passare sopra).
- semplice, l'interfaccia è spartana ma
radicalmente skinnabile: OK
- legge quasi qualsiasi roba: OK
- non ricorda le playlist da una
sessione all'altra a meno di non
salvarle ogni volta: MMMHHH...
- Si incricca sovente. Troppo sovente:
NO, NON VA. Ancora non va.
MPlayer
------------------------
Come VLC, proprio uguale, oltre ad
essere anche più fragile.
Songbird------------------------
Più pretenzioso, mira a sostituire
iTunes, ed è anche carino. Ma pesa una
madonna col carretto, e almeno sul mio
pc poco potente è lento e se uso anche
qualche altro programma (sai, capita,
che non mi metta ad ascoltare musica
solo per ascoltare musica o per guardare
la mia libreria musicale...) si incricca...
magari le nuove versioni staranno su, ma
questa no, proprio no... peccato... ma
anche no.
Altre Alternative? Boh...
nel frattempo il capitolo 1 di
Fosstituire il possibile si conclude con
un insuccesso: resto a Winamp... ben
felice.
------------------------------------------------------------
Dopo quasi un mese di sperimentazione
sono giunto a sentenza quasi definitiva,
e vi aggiorno.
Vengo da Winamp, col quale mi trovo bene
da anni, fin da prima della laurea
(l'MP3 esisteva ma se ne ignorava la
portata per mancanza di banda), pertanto
il sostituto non avrà vita facile. Ho
provato VLC quanto basta per capire che
l'intenzione è ottima ma su Windows fa
abbastanza cagare, pertanto la ricerca è
continuata:
ZINF ------------------------
Buono perchè leggerissimo, ma legge solo
i file audio. E' sì skinnabile ma le
skin sono poche e poco funzionali per me
(a me piace cche sia minimo e stia nello
spessore della barra del titolo delle
finestre, ma che ci si possa fare tutto
o quasi). Si sente decisamente bene e
vale la pena, se non si desidera altro.
Essenziale.
KMPLayer
--------------------
Ottimo. Infatti sono rimasto su questo,
perchè legge anche i video e ha tutto,
ma davvero tutto. Due nei, ma che
comunque non ne preggiucicano la
qualità: la libreria è quella di winamp
e cliccando con il tasto dx esce un menu
idiota (non tiene conto se stai vedendo
un video o ascoltando un audio, le
opzioni sono sempre le stesse)
inspiegabilmente infinito (opzioni per
qualsiasi belino) ove trovare quel che
cerchi è un'impresa. Pertanto all'inizio
si fatica, ma poi viaggia che è un
piacere. Skinnabile a dismisura, è anche
leggero (4Mb minimizzato) nonostante le
funzionalità, e sostituisce benissimo
Winamp. Perfetto.
Songbird
--------------------
Appena uscita la v. 1.0, è l'alternativa
a iTunes, che io ho sempre trovato
inutilmente complesso e che
sostanzialmente ho sempre odiato.
Songbird è più leggero di iTunes (e
capirai...) ma non abbastanza, perchè
tiene comunque tutta la libreria aperta
(45 Mb aperto, 11Mb minimizzato, anche
se non suona niente!). Comunque è
carino, essenziale e facilmente
accessibile, ha poche opzioni ma utili
(a parte che non lo puoi minimizzare
nella systray), e nonostante non credo
lo userò mai, ad esempio perchè non
legge i video, lo tengo comunque. Ancora
non capisco perchè integrare nel player
un browser web (come in RealPlayer e
Winamp) con tutte le opzioni del caso
(compresi plugin e estensioni),
affaticandolo ulteriormente, ma forse
chi è più geek di noi non può davvero
farne a meno... Un grande BOH. |
|
Il più
grande scandalo della storia
repubblicana.
Ieri a Olbia il presidente del
consiglio, in merito al cosiddetto
archivio Genchi, ha affermato che
dall'archivio di intercettazioni di
Gioacchino Genchi starebbe per emergere
un enorme scandalo ed ha aggiunto,
inoltre, che proprio in virtù di questo
episodio la legge sulle intercettazioni
è un fatto più che urgente, per la
sicurezza dei cittadini.
Trivigante risponde al presidente del
consiglio: primo, l'archivio di Genchi è
costituito da tabulati telefonici, dico:
tabulati, che sono notoriamente una cosa
differente dalle intercettazioni, ovvero
grossi files di excel o access,
nel caso migliore, con un po' di utenze
telefoniche; secondo, Genchi è un
consulente tecnico che lavora su
regolare commissione e incarico delle
Procure.
Se Genchi ha commesso reati, paghi. Il
resto è fuffa, come gli idioti in
malafede.
|
Altre
domande sul governo di Israele.
Una fila infinita di cronisti e
commentatori e le domande mi tocca
farmele da solo... La sequenza
cronologica dei fatti è stata tale da
saltare agli occhi. Diciassette: Israele
annuncia la tregua unilaterale,
diciannove: la mette in pratica e ritira
buona parte delle truppe dalla striscia,
venti: Obama giura mano sulla bibbia di
essere presidente bravo mentre Bush
scappa in elicottero. Poiché la data del
venti gennaio per l'insediamento è nota
da circa duecento anni, le domande
dovrebbero scriversi da sole, no?
Possibile non interrogarsi sulla
sequenza delle date? Evidentemente sì.
E dunque, delle due l'una: o il governo
di Israele ha approfittato dell'ultima
finestra di libera guerra, ovvero dei
rimasugli dell'amministrazione Bush per
tirare la corda fino all'ultimo (leggasi
più di milletrecento morti, si tratta di
corda con cappio) in attesa degli
sviluppi del nuovo corso, oppure da
Washington è arrivato uno stop. Per
rispondere bisognerebbe sapere chi
sedeva alle leve del comando nel breve
periodo di interregno alla Casa Bianca e
chi possedeva, materialmente, il potere
di agire. Chiaro che se gli uomini di
Obama avessero già cominciato a
preparare il terreno nei giorni
precedenti, allora assumerebbe ben altro
significato la prima telefonata del
presidente eletto ad Abu Mazen il giorno
ventuno, primo tra tutti.
Se, dunque, il governo israeliano ha
agito in autonomia e ha optato per una
sospensione dell'attacco in vista della
nuova amministrazione americana, allora
son più vigliacchi e cinici di quanto
già preventivato. Se, al contrario, le
indicazioni sono venute da ovest, allora
c'è da piangere ancora una volta per
l'amministrazione Bush e da
riconsiderare al rialzo, ancor di più,
il potere americano sulla questione
israelo-palestinese. E se questo fosse
vero, ogni futuro conflitto da parte
israeliana sarà in qualche modo da
imputare direttamente all'interesse
americano e ogni mancata soluzione sarà
responsabilità diretta
dell'amministrazione americana, che
tanto potere avrebbe dimostrato in
questa occasione.
|
I monumenti (ai) caduti.
La piramide votiva di Langhirano.
Ancora sull'estetica monumentale
applicata alla retorica patria: il caso
di Langhirano.
Patria del prosiutto nonché di
Renata Tebaldi - che, lo si dica, era
meglio della Callas da quasi ogni punto
di vista - Langhirano raddoppia la
canonica quota di un monumento ai caduti
pro paese e raddoppia il carico
estetico annesso.
In
apertura di abitato, una triade di
stalagmiti con immancabile aquila in
sommità ricorda le vette che furon
teatro dell'alpino ardore. Proseguendo
all'interno del paese, invece, nascosta
dalla vegetazione equatoriale che
contraddistingue l'ecosistema
langhiranese, una piramide tronca
sormontata da fiamma lapidea ricorda
tutti i caduti di ogni tipo, forma e
colore, compresi i caduti in Balcania,
toponimo inavvicinabile. Testimone di
una civiltà scomparsa, la piramide di
Langhirano è forse opera di architetti
mesopotamici o aztechi di un passato
lontanissimo, e in questo caso di
ziqqurat si tratta, oppure di
civiltà aliena (ovvero di architetto che
vien da fuori) passata, tra l'altro, a
testare il prosciutto.
Quali segreti reconditi nasconde la
piramide tronca al suo interno? Forse
misteriose equazioni matematiche in
grado di spiegare forze irrazionali e
tensioni all'eternità? Forse un sepolcro
di re combattente riccamente arredato?
Non è dato saperlo. Resta il rapimento
di fronte al colosso alto circa un uomo
e mezzo che dalla pianura guarda a Giza
e al mondo antico. I fiori e le corone
son freschi al tempo della fotografia,
essendo di poco passati il due e il
quattro di
novembre, feste nazionali di tutti i
monumenti ai caduti.
|
L'arte giapponese della piegatura della
carta con i genitali.
Fortunatamente per me, non vivo
in una zona di guerra e, di conseguenza,
posso concedermi il lusso di occuparmi
di leziosità. Ammesso e non concesso che
lo siano, anzi sicuramente no, poiché
sto parlando di quella meraviglia densa
di sorprese che sono i
finneghismi.
I finneghismi
sono
parole immaginarie e inventate a partire
dai termini e dalle locuzioni esistenti,
che sprigionano significati nuovi e
inimmaginabili, tecnicamente "parole
portmanteau"; insomma il gioco è un
po' quello che caratterizza "Finnegans
Wake", da cui il nome. Già se ne
parlò nel
b.site di aprile del 2006, in fondo
in fondo, e son sempre belli e molto
piacevoli da leggere e da praticare.
Ora ne ho di nuovi. Grazie al contributo
di AL, FB, JO, LA e SC, ci abbiamo
giocato per qualche tempo e ne abbiamo
creati alcuni, del tutto nuovi e del
tutto originali. Nulla impedisce di
continuare a giocare, anzi il mio invito
è proprio questo, continuare e
inventare. Per dare giusto conto delle
più recenti creazioni, è con gioia e
trasporto che pubblico i
finneghismi
nuovi nuovi:
rimasto di merda:
estercofatto
annego nella Manica:
anglofogo
corte della Repubblica che trasferisce i dipendenti pubblici ad altro
incarico: Corte
Sostituzionale
lo segue chi si veste alla moda ma in
modo mostruoso:
franken-style
colui che ti aggiusta poeticamente il
lavandino:
idraulico
persona cara affetta da sinusite:
amuco
uccello dal verso volgare:
fanchiurlo
artista in crisi d'ispirazione:
artistitico
non digerire l'Amore:
ruttamare
rubare carne congelata:
abigelato
ingannarsi sul fatto di aver dormito:
addormentirsi
insegnante che alle medie tiene le
lezioni di fisiologia femminile:
maestruo
sarto precisissimo:
esarto
barriera costruita nei porti contro i
frutti di mare:
frangifrutti
piatto a base d'uova cucinato troppo
velocemente:
affrittata
pratica del costruire case commestibili:
edibilizia
polizia avicola internazionale:
interpoll
forza dell'ordine avicola nazionale:
pollizia
atto di partigiani spagnoli che si
rifugiano in montagna:
assierragliarsi
contusione in cui i capillari si rompono
e formano macchie cutanee di colori
sgargianti:
arlecchimosi
città sonnecchiosa dell'Est:
Bradislava
arte giapponese della disposizione dei
mobili di poco prezzo:
Ikeabana
locuzione filosofica post sbornia:
Vomito ergo rum
arte giapponese della piegatura della
carta con gli organi sessuali:
origasmi
rimpicciolire fino ad essere confuso con
oggetti di piccola dimensione:
minimetizzarsi
periodo di circa 25 anni che trascorre
mediamente tra un atto sessuale e il
successivo:
generezione
piccolo volatile circense:
equilibrì |
|
Sameh Akram Habeeb e gazatoday.
Sameh
Habeeb ha 23 anni, la mattina
esce e gira per gli ambulatori, gli
ospedali e nei quartieri sotto attacco,
cercando di non farsi ammazzare.
Raccoglie informazioni e quando può
scatta fotografie. La sera attacca il
suo generatore a gasolio, perché gli
serve elettricità, prega che la linea
telefonica non sia scomparsa e scrive il
suo blog. Sameh vive a Gaza e, siccome
crede nell'importanza del proprio
contributo personale e nella diffusione
di notizie di prima mano, racconta
l'assedio israeliano giorno per giorno.
Dice: "Questa è una guerra contro la
popolazione di Gaza, non contro Hamas, e
come blogger e giornalista sento di
doverlo raccontare come posso e tutte le
volte che posso, senza pensare a me
stesso". L'indirizzo del suo blog è
questo:
gazatoday.blogspot.com, le sue
fotografie stanno qui:
sameh.habeeb. Sameh Habeeb è bravo,
non solo perché rischia la pelle, bensì
perché fa il giornalista e non il
commentatore, racconta i fatti ed è
conscio di ciò che fa. Da parte mia, lo
leggo, impallidisco, provo a sostenerlo
e cerco di fare tesoro della lezione
ricevuta sul mezzo e sull'informazione.
|
Il Pio cardinale.
Una decina di giorni fa
Walter Veltroni,
nel bel mezzo della discussione sulla
questione morale nel PD dopo i fatti di
Toscana, Abruzzo e Campania, ha
partecipato a un dibattito pubblico a
Roma. Maledizione a me, non ne ricordo
l'argomento, l'ho letto e non mi aveva
colpito, non me lo sono segnato, sciocco
me. A mia discolpa, mi aveva colpito
molto di più il parterre
incaricato di generarlo, il dibattito:
oltre a Veltroni, la presenza più
significativa era il cardinale
Pio Laghi.
Ed è qui che qualcuno di voi, come me,
ha avuto un brividino, lo so, a sentirne
il nome. Le domande sorgono spontanee:
partecipare serenamente a un dibattito
con Laghi non suscita, in qualche modo,
un interrogativo morale?
Depredare la finanza pubblica abruzzese,
cementificare la provincia fiorentina,
regalare appalti pubblici a Napoli
costituiscono elementi di dubbia
condotta e accompagnarsi pubblicamente
al criminale porporato invece no? Certo,
partecipare a un incontro pubblico non
costituisce reato, è vero; Veltroni
potrebbe sempre dichiarare che non era
al corrente dei nomi dei presenti, vero
anche questo. Ma se fosse arrivato sul
palco e avesse trovato Licio Gelli,
sarebbe rimasto? Io credo di no, lo
spero più che altro. Oppure avrebbe di
certo manifestato una qualche forma di
fastidio nel corso e alla fine del
dibattito. Perché Gelli è pubblicamente
meno raccomandabile di Laghi, causa
cronache recenti, ma la pasta quella è.
Peraltro, Gelli e Laghi sono sempre
amiconi, con dovizia di attestati di
stima e reciproci scambi di favori. E
allora? Dov'è la questione morale?
E' una questione a compartimenti stagni?
Forse Veltroni non sa chi sia il
cardinale Laghi?
Io so chi è Pio
Laghi.
Laghi è uno snodo, un punto
cruciale della storia vaticana e della
storia del Novecento, generalizzando
direi che Laghi è stato per la politica
vaticana ciò che
Marcinkus è stato per la finanza.
Per esempio, quando Bush figlio annunciò
l'intenzione di attaccare l'Iraq fu
Laghi l'emissario del Papa incaricato di
intercedere per la pace a Washington (mi
vien da ridere a scriverlo, lo so);
oppure, quando a Roma qualcuno si chiese
come mai un boss della banda della
Magliana fosse sepolto in una basilica
pontificia, fu Laghi a dire che potevamo
tranquillamente andare tutti a fare in
culo e che la faccenda sarebbe rimasta
tale e quale. Potrei continuare per
un po', Laghi ha fatto e disfatto
in lungo, in largo e nel tempo, non a
caso è buon amico anche di Andreotti e,
si sa, la gente si trova sui comuni
interessi.
Laghi è un appassionato di tennis,
nonché un giocatore fino a qualche anno
fa. Memorabili certe sue partite
mattutine: arrivava la macchina nera con
le bandierine del vaticano, si aprivano
le porte del circolo militare privato e
il cardinale sfidava generali, ministri,
presidenti in singolo e in doppio, prima
di un buon pranzo.
Soltanto che: il circolo militare era
una base dell'esercito argentino poco
fuori Buenos Aires; Laghi era il legato
pontificio in Argentina, con pieni
poteri; i generali, ministri, presidenti
erano argentini anch'essi ed erano lo
Stato. Non meno importante, gli anni
erano quelli dal
1974 al 1980. E ancora non meno
importante, dalla base partivano i voli
carichi di desaparecidos verso il
mare: non escluderei che qualche
desaparecido, tra una tortura e
l'altra, prima dell'ultimo volo, sia
stato costretto a fare da
raccattapalle. Laghi sapeva delle
torture, delle sparizioni e degli
omicidi, tant'è che si attivò
prontamente e intervenne nella
questione: infatti, grazie a lui, da
allora su ogni volo aereo con
destinazione oceano fu presente un
parroco, incaricato di assolvere e
rimettere i peccati ai morituri, così
che potessero sparire da buoni
cristiani.
Oggi Pio Laghi è
morto e io spero, sinceramente,
che abbia sofferto. Come spero che
Caronte, se
possibile, lo vada a prendere in
elicottero, lo faccia bendare,
torturare, confessare e assolvere da un
tabaccaio comunista schizoide, e poi lo
butti in un vulcano attivo, nel quale
possa marcire in un inferno del tutto
laico.
|
Roma-Milano in capo d'anno.
Roma il 31 dicembre mi offre una
fotografia che è davvero difficile
sbagliare, persino per me: piazza
Repubblica, quattordici gradi, sole che
renderebbe decente persino uno qualunque
della CAI in zona Magliana. O, meglio,
rende persino decente la fontanona che
mostra il desiderio del nonno di Rutelli
di sentirsi Bernini. Troppa grazia.
Milano, il 3 gennaio, poco prima
dell'avanspettacolo del sale e delle
scuole aperte, augura buon anno
dall'alto in basso. Qualcuno, sagace, mi
fa notare la triste sorte di coloro che
hanno l'ufficio fuori dalle lettere
augurali, porelli, costretti a lavorare
al buio. Tenete duro, dirigentuzzi, c'è
la nuova sede, Ligresti ci sta lavorando
la notte, magari avrete un ufficio alla
luce della "B", l'anno prossimo. Mah,
sarà, io guardo il palazzo nell'unico
modo in cui si può guardare, dal basso,
e, confesso, continua a venirmi in mente
il Bianciardi della Vita agra,
con il suo sogno al tritolo.
|
O Gesù
d'amore acceso, non t'avessero mai
offeso.
Vagolando,
qualche giorno fa incappo in una curiosa
fotografia che attrae la mia attenzione:
Gandhi
attorniato da nani con il tamburello.
Chi sono?, mi chiedo, una divisione
militare inglese di incursori? Piccoli
sfortunati paria che con il
tamburello chiedono rupie ai mahatma
al passeggio? Scimmiette indiane
nonviolente? Un fasciomontaggio ardito?
Decido di approfondire e scopro che
Gandhi - e io mica lo sapevo - di
ritorno nel 1931 da alcune conferenze a
Londra (fallimentari, chiedeva una
soluzione della questione indiana e fu
ignorato con classico stile british),
sulla strada per l'imbarco a Brindisi
decise di fermarsi tre giorni a Roma,
sollecitando un incontro con il Papa.
Non solo per ragioni di opportunità
politica, bensì desiderava approfondire
con il capo teologico della Cristianità
alcuni concetti che lo interessavano, il
perdono cristiano per esempio.
Che, depurato dalle valenze caritatevoli
e pelose, resta in effetti uno degli
aspetti filosofici più interessanti
della dottrina cattolica. Per non fare
uno sgarbo a Churchill o piuttosto per
disdegno nei confronti del monaco con
i sandali, Pio XI decise di non
ricevere Gandhi, concedendogli invece un
giro turistico accompagnato ai musei
vaticani. Mussolini, che al contrario
guardava più a oriente e cominciava ad
avere alcuni pruriti nei confronti degli
inglesi, lo invitò a Palazzo Venezia. Le
cronache non lo dicono ma è legittimo
supporre che a Gandhi un incontro con il
Duce non interessasse granché; essendo
notoriamente persona cortese, comunque
si fece ricevere, partecipando alla
solita messa in scena stupidina. Ecco
spiegata l'immagine: una bella parata di
balilla in Piazza Venezia e foto ricordo
con il mahatma. Naturalmente
dall'incontro non venne nulla di
significativo e Gandhi si imbarcò a
Brindisi con l'unica soddisfazione di
aver visto un crocifisso in Vaticano che
lo commosse fino alle lacrime.
Tutto ciò avvenne qualche anno prima che
Gandhi girasse la réclame Telecom,
mi pare. Come che sia, di palo in frasca
decido di sapere qualcosa di più su
balilla, figli della lupa, avanguardisti
e giovani italiane, ché ne so pochino,
anche qui. Tra le varie, scopro
l'esistenza di un'interessante
preghiera del
balilla di cui, come alle medie,
faccio qui l'analisi. Eccola:
Orpo, impressiona
l'ordine, per cominciare: prima Benito
poi Gesù, il quale - detta così - non ne
esce benissimo. Pare più la predilezione
del secondo per il primo che il
contrario. Proseguo.
Nono, frena. Come
buona maestra e laborioso fabbro?
Ma non erano un falegname e una...
una... casalinga illibata? Forse che
Maria, prima di andare in maternità
faceva la maestra? "Fabbro" deve essere
latinismo.
Dei nemici mi ricordo: i farisei e i mercanti nel Tempio,
questo è vero. Ma soldato? Penso
sia una metafora, una specie di lettura
gesuita della faccenda. Certo che questa
preghiera è ben oscura.
Oddio, sempre peggio: a
Roma? Sapevo di San Pietro a Roma,
sapevo della casa volante della Madonna,
venuta in Italia, sapevo di Longino a
Mantova ma di Gesù a Roma proprio no.
Beh, se ci è venuto Gandhi forse anche
lui, chissà, che ignorante che sono.
Chiaro, invece, il riferimento al terzo
giorno: si indica la resurrezione,
il ritorno del messia al suo
stato naturale, lo stato divino, lo
conferma il verso successivo:
Infatti. Salì al cielo,
l'alto ufficio, e siede alla
destra di Dio. Questo è chiaro.
Anche questo è chiaro, è
noto che Gesù non ci ha molto in
simpatia. Ricordavo, però, che avrebbe
giudicato tutti, non solo i triviganti
bolscevichi, maledizione, chissà che
culo mi fa. Comunque,
la preghiera del
balilla si conclude in modo
consueto, con il classico credo:
Amen, finita. Non sono
sicuro di averla del tutto compresa ma,
insomma, succede sempre così con le
preghiere: si imparano e si dicono, non
sempre si capiscono bene bene. Una cosa,
ancora, non afferro appieno, però: come
mai, come riporta Mack Smith ne
L'Italia del XX secolo, questa
preghierina fu tacciata di blasfemia e
mai realmente utilizzata? Blasfemia?
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Un
altro anno: i Darwin Awards.
Trivigante
ha una passione smodata per i
Darwin Awards (cfr.
b.site 1 agosto 2006 per le
specifiche), ovvero i premi assegnati
generalmente post mortem a coloro
che si sono tolti di mezzo nel modo più
stupido possibile, idea strepitosa.
Niente a che vedere con sentimenti come
schadenfreude,
'provare godimento
da una disgrazia altrui', bensì
si tratta di una valutazione puramente
biologica: infatti, coloro che si
eliminano in modi particolarmente idioti
altro non fanno che migliorare la specie
umana, togliendo di mezzo geni
pericolosissimi per un'evoluzione
migliorativa del genere. E' ammessa,
oltre al suicidio accidentale, anche
l'eventualità nella quale il candidato
si renda impossibilitato alla
riproduzione.
Purtroppo, il 2008 si è rivelato meno
fecondo degli anni precedenti, stando
alla classifica dei premiati: infatti,
sebbene si contino un tizio che per
salvare la sua Porsche si è fatto
travolgere dal treno (in Italia,
peraltro), una chimica decapitata da un
tombino nel quale aveva versato una
soluzione chimica che la rendeva
dubbiosa, un boscaiolo morto sotto il
granaio che cercava di demolire, un
ragazzino che ha vinto la gara
chi-resiste-di-più-sui-binari mentre
arriva il treno, un carpentiere che ha
svitato i bulloni della trave sulla
quale poggiava, devo dire che il livello
medio non è all'altezza degli
exploits precedenti. Basta
ricordare, infatti, l'indimenticato
agricoltore
brasiliano, vincitore nel 2006,
che - avendo trovato numerose granate
anticarro nel suo campo - decise di
disinnescarle per rivendere i metalli
contenuti nelle granate stesse. Poiché
una granata non è fatta per essere
smontata, l'agricoltore incontrava una
certa resistenza. E così, dopo alcuni
tentativi più delicati per aprirle,
decise di passarci sopra con la
macchina. Nessun effetto. Allora, un
poco spazientito, si risolse a usare un
martello bello grosso. Risultato:
agricoltore incenerito, come sei
macchine della sua officina e l'officina
tutta. Oppure, il
sommo scandinavo che, per far
partire la sua vecchia macchina in una
mattina di gran gelo, accese un piccolo
fuoco di giornali sotto il motore. O il
suo compare
che, avendo per sbaglio messo della
benzina super nella sua auto diesel,
decise di aspirare il carburante con l'aspiratutto
elettrico della moglie. Altri casi
notevoli nell'omonimo film.
Il vincitore 2008 pare però essere
l'unico a un buon livello: padre
Adelir Antonio de
Carli, prete cattolico in
Brasile, anche lui, per finanziare
un centro
spirituale per camionisti (e
questo, già, basterebbe) ha provato a
battere il record del mondo di
volo su sedia
sollevata da palloncini a elio
(sempre meglio). Siccome il don
non era mica stupido, si era dotato di
varie precauzioni: tuta di
sopravvivenza, telefono satellitare, GPS
e così via. Naturalmente ha scoperto di
non saper usare il GPS solamente una
volta in mare aperto, ha telefonato più
volte per ricevere istruzioni sul
funzionamento ma la batteria del
telefono ha, si sa, una durata limitata.
Specie se non se ne porta un'altra.
Localizzazione fallita. I palloncini
sono stati ritrovati dappertutto. Padre
Adelir Antonio de
Carli risulta doppiamente
vincitore poiché, essendo ovviamente
celibe, ha eliminato anche qualunque
rischio di possibile discendenza
genetica della sua stirpe.
I camionisti brasiliani, purtroppo,
restano senza conforto spirituale.
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Due
pensieri e una domanda.
Oggi,
ore 11.24, uno stupido consuntivo: 573
morti da parte palestinese, 5 morti tra
i soldati israeliani, quasi tutti per
fuoco amico. Uno a cento e anche più,
nessuna rappresaglia mai ha visto queste
proporzioni. Mi disgusta fare i conti
ma, spesso, aiutano a comprendere i
rapporti di forza. Uno a cento, anche
più.
Passando davanti alla sinagoga sul
lungotevere, qualche giorno fa, la mia
compagna si chiedeva - a ragione - come
mai la Comunità Ebraica non avesse
proprio nulla da dire in proposito
all'attacco israeliano a Gaza. Dopo
alcuni giorni, ecco la risposta alla
questione:
Moked, il portale dell'ebraismo
italiano, spiega che le comunità
ebraiche italiane hanno deciso di
devolvere trecentomila euro in
medicinali "per aiutare le
popolazioni civili di Israele e di Gaza",
che saranno consegnati a Frattini; "di
questi, 200 mila saranno per le
popolazioni di Gaza, soprattutto per i
bambini e i civili, coinvolti dagli
attacchi mirati a infrastrutture
terroristiche di Hamas e 100 mila ai
bambini e ai civili delle cittadine del
sud di Israele colpiti dai razzi di
Hamas". Volgare l'accenno
esplicito agli "attacchi mirati".
Rapporto soldi: due a uno. L'unico articolo recente
sul
portale riguarda un razzo lanciato
da Gaza su un campo da calcio in
Israele. Complimenti. Ed ora, la
domanda: sebbene possa essere legittimo
ritenere Hamas
una iattura per la questione
mediorientale (ricordo, comunque, che ha
vinto delle elezioni, democratiche e
regolari), un'offensiva del genere
indebolisce o rafforza Hamas?
(Faccio mia, infine, la domanda di
Bananarchia: pacifisti, dove
siete?).
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Persecuzione giudiziaria.
Il 2008 si chiude all'insegna
delle entità moleste e il 2009 si apre
in nome dei controllori reazionari.
Non sto parlando di Israele, no, anche
se bisognerebbe dire qualcosa in
proposito, alludo piuttosto alla mia
solita realtà amena composta di buoni e
cattivi senza sfumature. Un cattivone
dedito al malaffare, in fine d'anno, ha
pensato bene di impestarmi la pagina
iniziale di
trivigante.it, introducendo di
soppiatto roba funesta (per i tènnici,
uno script java) che rimanda ad altro
sito. Se l'altro sito, poi, si chiama
honeypalace,
tutto è piuttosto chiaro: una congiura
pluto-demo-porno mielosa ai miei
danni.
Comunque, a parte la sofferenza intima,
mia, per i miei adorati lettori e per la
palese ingiustizia, niente di grave: ho
ricaricato la pagina sana e tutta la
cosa è tornata sana e robusta più che
pria. Forse.
Il primo dell'anno, questo, giunge un
cadò non richiesto: caricando una
qualunque pagina del sito (con Firefox,
Internet Explorer non fa pieghe),
nonostante
trivigante.it ormai sia emendato
di tutti i suoi peccati esogeni, appare
questa tranquillizzante immagine:
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A parte il
fastidiosissimo simboletto del
poliziotto frontaliero che, devo dire,
mi sta abbastanza tra i cosi, a parte
anche la dicitura finale che comprende,
generosamente (!), il mio caso, direi
che la cosa mi dà un certo fastidio.
In primis perché tanto sono stati
veloci a individuarmi tanto sono lenti a
capire che l'infezione è debellata,
potendo così togliere il cartello
monatto dal mio sito. In secundis,
ora finalmente capisco le parole di
Antonio Gava, di Cirino Pomicino, di De
Michelis quando parlavano di
persecuzione
giudiziaria: io, innocente, vengo
additato come "malevolo", ovvero
che vuole il male, mi si infanga
negli affetti e si sparla della mia
onorabilità conquistata in tanti anni di
duro lavoro. E' chiaramente un teorema
accusatorio. Potrei anche citare
Sciascia e additare, al contrario, i
professionisti dell'antimalware, non
mi faccio mica processare, io, da
qualche giudice politicizzato alla
ricerca di visibilità grazie a me.
Il giudice in questione, ovvero colui
che ha apposto i sigilli a trivigante.it,
altri non è che
Google. Tanto carino nella
fattura e nei modi e piuttosto invasivo,
invero, nei fatti della rete. Apro una
richiesta, ormai quattro giorni fa, di
revisione del mio caso poiché, come ho
detto, ho emendato le malevolezze
inoculate nelle mie pagine: nessuna
risposta, ancora, e il cartello rimane.
Se la smetteste di sciare e prendeste in
mano il mio fascicolo, cari fighettoni
di Google, mi fareste un favore.
E' giustizia questa? No, dico, lo è? La
malevolenza non esiste e, se esiste,
ecco il risultato quando si cerca di
combatterla: il mio nome sui giornali,
il fruttarolo che non mi saluta più, io
che scrivo queste righe sapendo che
alcuni non potranno leggerle. Tutto ciò
è seccante, mi si passino i cannoli.
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